IMMIGRAZIONE: UNHCR, GRAZIE A GDF E GUARDIA COSTIERA. HANNO MESSO A RISCHIO PROPRIA VITA PER SALVARE NAUFRAGHI - FISCO: BERLUSCONI,GIUSTIFICATE LAMENTELE SU TROPPI CONTROLLI - FISCO: LA CLASSIFICAZIONE DEGLI SPRECHI PUBBLICI
lunedì 09 maggio 2011
IMMIGRAZIONE: UNHCR, GRAZIE A GDF E GUARDIA COSTIERA
HANNO MESSO A RISCHIO PROPRIA VITA PER SALVARE NAUFRAGHI
(ANSA) - ROMA, 8 MAG - ''L'Alto commissariato delle Nazioni
Unite per i rifugiati (Unhcr) esprime gratitudine agli uomini
della guardia di Finanza e della Guardia Costiera che anche
stanotte a Lampedusa non hanno esitato a rischiare la propria
vita per salvare i naufraghi caduti in acqua, evitando che si
verificasse una tragedia''. Sono parole di Laura Boldrini,
portavoce dell'Unhcr.
Boldrini ricorda che le condizioni di crescente pericolosita'
dei viaggi nel Mediterraneo hanno, negli ultimi mesi, ''piu'
volte richiesto gli interventi dei corpi dello stato italiani
che si sono trovati ad operare sempre piu' spesso in complesse
condizioni di salvataggio. Emerge infatti una preoccupante
tendenza nell'organizzazione di questi viaggi: i barconi vengono
fatti partire con qualsiasi condizione del mare, vengono
riempiti all'inverosimile e guidati da chi non ha alcuna
esperienza di navigazione''. (ANSA).
IMMIGRAZIONE: TENENTE GDF, TUTTI VIVI E' MOMENTO PIU' BELLO
(ANSA) - LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 8 MAG - ''Abbiamo creato una
sorta di catena umana d'emergenza, improvvisata, e mano nella
mano abbiamo cominciato a salvare uno ad uno i migranti sul
barcone''. Lo ha detto, ai microfoni di Tgr Sicilia, con voce
commossa e trattenendo le lacrime, il tenente della Guardia di
finanza Marco Persi, che la notte scorsa ha partecipato al
salvataggio dei 500 migranti africani giunti sul barcone
arenatosi sugli scogli a Lampedusa.
Alle operazioni di salvataggio hanno partecipato le forze
del'ordine, la guardia costiera, i vigili del fuoco ma anche
tanti volontari. ''Solo le grida dei colleghi - ha aggiunto il
tenente - che dicevano 'stanno finendo, stanno finendo' ci hanno
dato la forza per tirarli fuori uno a uno fino alla fine. E
quando abbiamo detto e' finita non abbiamo potuto fare altro che
abbracciarci. Quando stamattina abbiamo saputo che erano tutti
vivi, tutti, e' stato uno dei momenti piu' belli della nostra
vita''.(ANSA).
FISCO: BERLUSCONI,GIUSTIFICATE LAMENTELE SU TROPPI CONTROLLI
(ANSA) - MILANO, 07 MAG - ''Ci sono state molte,
giustificate, lamentele da parte degli imprenditori per il
numero di controlli cui si sono sottoposti. Con il decreto sullo
sviluppo approvato questa settimana abbiamo inserito regole per
attenuare le verifiche'' e cosi' ''i controlli dovranno avere al
massimo cadenza semestrale''. Lo ha detto il premier Silvio
Berlusconi, tornando sul Decreto Sviluppo, approvato dal
Consiglio dei ministri, e definendo questa mirua ''molto utile,
perche' questo eccesso di controlli ci viene a costare piu' di
70 mld all'anno a carico delle imprese''.
.(ANSA).
FISCO: BERLUSCONI, RIFORMA TRIBUTARIA IN DUE ANNI
NECESSARIO ARRIVARE A CODICE UNICO, ORA E' UN GINEPRAIO DI LEGGI
(ANSA) - LATINA, 7 MAG - ''Nel diritto tributario non si puo'
andare avanti cosi', e' necessario arrivare ad un unico codice.
Siamo al lavoro con quattro tavoli al ministero dell'Economia:
ci siamo presi l'impegno di fare tutto il lavoro entro la fine
della legislatura''. Lo afferma il presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, nel corso di una telefonata ad una
manifestazione a sostegno di Giovanni Di Giorgi, candidato
sindaco del centrodestra a Latina, alla quale partecipa il
ministro per la Gioventu', Giorgia Meloni. ''I fiscalisti si disperano perche' sono troppe volte nel
dubbi nel cosa dire ai loro clienti temendo una diversa
interpretazione degli enti preposti alle tasse - aggiunge il
premier - E' difficilissimo dare una interpretazione univoca tra
noi e gli enti preposti alle tasse''. L'attuale codice risale
''agli anni 70' ed e' un ginepraio dentro la quale e' difficile
ritrovarsi''.(ANSA).
BERLUSCONI: SU FISCO CODICE UNICO CON MASSIMO 200 NORME
(ANSA) - OLBIA, 8 MAG - ''Ci impegniamo nel restante periodo
della legislatura ad approvare un codice unico del fisco che
abbia al massimo 200-250 norme, chiare e uguali per tutti''. Lo
ha detto Silvio Berlusconi in occasione di un comizio ad Olbia,
aggiungendo che il nuovo codice portera' all'abrogazione totale
delle centinaia di leggi fiscali oggi in vigore. ''Questo - ha
concluso Berlusconi - e' il grande lavoro che ci attende nei due
anni che ci separano dalla fine della legislatura''.(ANSA).
FISCO: LA CLASSIFICAZIONE DEGLI SPRECHI PUBBLICI
(ANSA) - ROMA, 8 MAG - Dallo spreco di risorse per
realizzare un servizio pubblico alla scelta di progetti di spesa
i cui benefici sono inferiori ai danni provocati dalle tasse
applicate per finanziarli. Sono alcune tipologie di ''spreco e
inefficienza'' che, nel documento di lavoro messo a punto Piero
Giarda, il presidente di una delle commissioni al lavoro sulla
riforma fiscale, sono state tracciate con l'obiettivo di
individuare risorse all'interno del bilancio pubblico. Ecco una
scheda con la classificazione.
LA CLASSIFICAZIONE DEGLI SPRECHI PUBBLICI
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1) INEFFICIENZA PRODUTTIVA
-SPRECHI TIPO 1: utilizzo piu' risorse del necessario (due
dipendenti al posto di uno o macchina costosa sistematicamente
sotto utilizzata)
-SPRECHI TIPO 2: pagamento beni piu' del prezzo di mercato o
del loro effettivo valore (acquisto farmaci piu' costoso in
alcune usl che in altre)
-SPRECHI TIPO 3: adozione tecniche sbagliate (produzione di
servizi basata molto sul personale piu' che sulle tecnologie)
-SPRECHI TIPO 4: produzione di servizi con metodi antichi e
inefficienti (dovuto a mancanza di investimenti in innovazione)
-SPRECHI TIPO 5: Utilizzo di fattori di produzione incompatibili
(lavoratore non specializzato alle prese con strumenti
innovativi ed evoluti)
-SPRECHI TIPO 6: errata identificazione di soggetti meritevoli
di essere sostenuti da intervento pubblico (procedure di
selezione inefficienti)
-SPRECHI TIPO 7: progettazione di opere incomplete, mancato
completamento di opere iniziate, tempi di esecuzione superiori
al programmato.
2) INEFFICIENZA GESTIONALE
- SPRECHI TIPO 8: mantenimento in vita di attivita', strutture
od enti per i quali non sussistono piu' (se mai sono esistiti) i
vantaggi che avevano portato al loro avvio.
- SPRECHI TIPO 9: mancata attivazione di programmi che creano
vantaggi per la collettivita', o avvio di programmi di spesa
senza verificare se i benefici sono superiori ai costi
- SPRECHI TIPO 10: mancato adeguamento (o adeguamento con gravi
ritardi) dei servizi e dei programmi di spesa ai mutati bisogni
della collettivita' (ad esempio all'invecchiamento della
popolazione).
3) INEFFICIENZA ECONOMICA
- SPRECHI TIPO 11: spese il cui finanziamento, sia tramite
maggiori tasse o maggiore indebitamento, esercita una influenza
negativa sulle capacita' di crescita dell'economia. In pratica
adozione di spese i cui benefici sono inferiori al danno
provocato dall'aumento delle tasse (che se sono elevate possono
scoraggiare l'attivita' economica, l'offerta di lavoro e
l'assunzione di rischi)
(ANSA).
FISCO: CACCIA A SPRECHI BILANCIO, CHECK PER CALO TASSE (2)
(ANSA) - ROMA, 8 MAG - Il rapporto, che e' stato al centro
dell'ultima riunione del gruppo di lavoro di Giarda, stila una
classificazione degli sprechi di bilancio che, durante la
prossima settimana, sara' ulteriormente incrementata, con
l'inserimento di due ulteriori voci: gli enti inutili e i
cosiddetti ''costi'' della politica. L'obiettivo fissato da
Tremonti e' quello di raccogliere anche le voci delle categorie
- al tavolo sono presenti tutte le parti sociali tutte le parti
sociali da Cgil a Confindustria, da Confartgianato a
Confedilizia - chiudere entro maggio la discussione ed
elaborare un Libro Bianco, che come e' accaduto nel passato,
sara' poi la base della riforma fiscale.
L'elenco - ''tassonomia'', viene definito dallo studio -
divide gli sprechi in tre macro categorie: ci sono le
inefficienze produttive, quelle gestionali e quelle economiche.
Gli sprechi nella produzione di beni e servizi sono i piu'
ovvi. Ci sono - viene spiegato - ''quando si utilizzano due
impiegati al posto di uno'' o una auto blu costosa e' sotto
utilizzata; ma anche quando si acquistano beni (''non e' raro
per i farmaci'') ad un prezzo superiore (le differenze tra
regioni sono elevate) o di scelgono tecniche di produzione
sbagliate, oramai obsolete. C'e' anche il caso di utilizzo
errato delle risorse, come un lavoratore non specializzato alle
prese con macchine evolute o, peggio, il contrario.
Piu' complessa sono le inefficienze di gestione. Facile
comprendere che ci sono quando si sbagliano investimenti o si
scelgono programmi finalizzati a soggetti che non ne hanno
bisogno, si progettano opere incomplete o non si completano
opere gia' iniziate. Il nodo e' piu' complesso quando le
inefficienze gestionali sono dovute al mancato adeguamento dei
servizi ai mutati bisogni della collettivita'. Ci sono cosi'
''le inefficienze legate al mantenimento in vita di programma
per i quali non sussistono piu' (se mai sono esistiti) i
vantaggi che avevano sostenuto la loro adozione iniziale''.
In questo caso il nodo e' al centro del dibattito politico e
l'approccio proposto si differenzia dagli attuali ''tagli
lineari'' ai budget dei ministeri, che tante proteste hanno
sollevato. E' il metodo che gli anglossassoni definiscono
''spending review'', selezione delle spese. ''La cancellazione
di pezzi dell'intervento pubblico non piu' rilevanti - viene
spiegato - rimane uno dei temi di maggior rilevo nella politica
della spesa''. In questo capitolo rientrano anche aggiustamenti
del mix di servizi (meno scuola e piu' sanita' o ecc.). Si
tratta di aggiustamenti che nel passato ''sono stati resi
possibili o facilitati dalla crescita dell'economia'' e che
''sono molto piu' difficili in periodi di bassa crescita e di
bassa inflazione perche' richiedono spostamenti espliciti di
risorse da un settore all'altro''.
Gli sprechi piu' difficile da soppesare sono pero' quelli
dell'ultimo capitolo, che sono alla base del dilemma ''tasse o
spese''. I benefici specifici di una spesa ''possono essere
inferiori ai costi provocati dal suo finanziamento'', in pratica
dalle tasse. ''Le imposte elevate e la struttura del prelievo -
non si nasconde il rapporto - possono scoraggiare l'attiita'
economica l'offerta di lavoro e l'assunzione di rischi''. Le
soluzioni analizzate sono allora diverse, come lo spostare
servizi fuori dal circuito privato, un processo che pero' ha
portato a ''forti aumenti tariffari in settore da sempre cari
alla visione socialdemocratica (trasporti, energia, ambiente,
acqua, ecc.)''. A livello di bilancio c'e' poi la gestione
dovuta alla riduzione di stanziamenti, l'introduzione di vincoli
di spesa, la modifica dei diritti dei soggetti beneficiari.
''Tutte queste tipologie di strumenti sono finora stati
utilizzati per realizzare obiettivi di contenimento del deficit
di bilancio - spiega il rapporto che apre uno spiraglio per i
contribuenti - ma potrebbero domani essere utilizzati per
finanziare la riduzione della pressione tributaria e
contributiva''. Con un occhio, quindi, alla futura riforma
fiscale. (ANSA).