QUINDICENNE COLPITO DURANTE GLI SCONTRI DA UN RAGAZZO CHE DIFENDEVA IL BLINDATO DEI CARABINIERI, ECCO IL VIDEO DELL'AGGRESSIONE (Repubblica.it)
Da http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/12/17/news/ragazzo_aggredito-10325735/
"MIO NIPOTE POTEVA MORIRE"
La denuncia della zia di un 15enne colpito con un violento colpo di casco in pieno volto da un ragazzo, durante le manifestazioni di martedì scorso: "Ha avuto un'emorragia cerebrale, non può essere operato. Bisogna aspettare e sperare". E sull'aggressore: "Non sappiamo chi sia, chiediamo aiuto per rintracciarlo e assicurarlo alla giustizia"
di GIOVANNI GAGLIARDI
"Questo è un tentato omicidio", dice con un filo di voce Benedetta rivedendo per l'ennesima volta le immagini del nipote Cristiano, un ragazzo di 15 anni, che stramazza a terra dopo un micidiale colpo alla tempia sferrato con un casco. Il video è uno dei tanti che circolano in rete da martedì scorso, il giorno della fiducia al governo, quando decine di migliaia di giovani sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia. Ma qui c'è qualcosa di diverso.
IL VIDEO DELL'AGGRESSIONE
Facciamo di nuovo scorrere le immagini. Il corteo è fermo su via delle Botteghe oscure, all'angolo con piazza Venezia. Sono circa le 12.30, qualcuno prende a calci un blindato dei carabinieri sotto gli obiettivi di telecamere e macchine fotografiche. Un ragazzo alto con un casco in mano, giubbetto scuro e cappellino beige in testa allontana i più violenti che vogliono continuare ad accanirsi sul mezzo. Sembra uno dei manifestanti più pacifici, di quelli che non vogliono vengano assaltati i mezzi delle forze dell'ordine o sfasciate le vetrine. "Guardi bene ora", dice Benedetta indicandolo con un dito. E improvvisamente accade qualcosa.
Dal lato sinistro dello schermo sbuca una figura, un ragazzo con una felpa blu e il cappuccio calato sulla testa prende una breve rincorsa e lancia qualcosa verso un punto imprecisato, in direzione di piazza Venezia. "Era una mela", assicura la zia del ragazzo. Ma quel gesto scatena l'immediata reazione del ragazzo che difendeva il blindato: scatta verso Cristiano e usando il casco come un'arma sferra un colpo secco, centrando il ragazzo in pieno volto. Benedetta ha di nuovo un sussulto. E Cristiano crolla a terra.
Come sta suo nipote?
"In un primo tempo era svenuto, ma si è ripreso quasi subito anche se era sotto shock e in stato confusionale. Per un giorno intero non ricordava nulla. E'stato prima portato in ambulanza al Fatebenefratelli sull'Isola tiberina, dopo poche ore è stato trasferito al San Giovanni dove gli è stata riscontrata la frattura scomposta del setto nasale, la frattura dell'osso temporale ed un ematoma sub-epidurale. Ed è quest'ultima cosa la più preoccupante. Bisogna aspettare e sperare".
Deve essere operato?
"No, bisogna aspettare che l'ematoma si riassorba".
Ha recuperato la memoria?
"Il padre gli ha mostrato il video e lui ha ricordato tutto. Ha detto di non conoscere chi l'ha colpito e che sicuramente non era neanche un 'pischellò sembrava una persona più grande della media di quelli che stavano lì".
Ma perchà © Cristiano ha lanciato quella mela?
"Questo dovrebbe dirlo lui". Poi chiama il nipote al cellulare che al telefono spiega: "Era la protesta del 'siete alla frutta', riferito al governo, e noi stavamo tirando ortaggi e frutta. In quella direzione c'erano le camionette e i celerini con i caschi. A loro la frutta mica fa male...". Poi Benedetta riattacca, sospira e spiega: "Ha detto che non voleva essere una cosa violenta. Tutti avevano appresso uova e mele".
Lui con chi era?
"Con dei compagni di scuola, frequenta il liceo classico".
Comunque, lanciare oggetti...
"Indubbiamente non è una cosa bella, anche la madre si è arrabbiata molto".
Torniamo all'aggressione. Avete anche aperto una pagina su Facebook. Che idea vi siete fatti?
"Preferisco non rispondere, stiamo cercando di capire. Per ora il papà  del ragazzo ha denunciato l'accaduto. Attraverso il social network e con l'aiuto di Repubblica.it stiamo cercando di raccogliere informazioni per cercare di rintracciare l'aggressore e assicurarlo alla giustizia. Mio nipote ha rischiato di morire e una persona così violenta non può girare impunita".
(17 dicembre 2010)