CONVEGNO DI AN SULLA RAPPRESENTANZA MILITARE, DE GREGORIO: "GRAZIE A ME UN ACCORDO BIPARTISAN CHE ESCLUDE IL SINDACATO". SINTONIE TRA RAMPONI E PINOTTI SEMBRANO CONFERMARE. MINERVINI PROPONE IL MODELLO ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI
“Grazie a me, stiamo per concludere un accordo bipartisan tra DS-Margherita e AN-Forza Italia per la riforma della legge sulla rappresentanza militare, riforma che anche il governo vuole ”.
Queste le rivelazioni fatte ieri dal senatore De Gregorio in chiusura del convegno organizzato a Roma dai deputati di Alleanza Nazionale Filippo Ascierto e Maurizio Gasparri e dalla associazione Andromeda per mettere a confronto politici e delegati Cocer sul tema delle nuove tutele per i lavoratori militari.
Ma su quali contenuti si sta per raggiungere l’accordo? “Certamente non sul sindacato – ha tenuto a precisare De Gregorio - e chi sostiene tale soluzione per i militari lo fa soltanto per affossare la riforma in itinere”.
Il dibattito è stato franco, interessante e anche acceso in diversi momenti.
Per i Cocer, sono intervenuti i presidenti Anselmi (Marina), Minervini (Guardia di finanza) e Bottacchiari (Aeronautica) e i delegati Angotti (Esercito) e Tedeschi (Carabinieri).
Ma hanno preso la parola anche altri delegati a titolo personale, come Bertozzo (Coir Palidoro Carabinieri), Ciavarelli (Cocer Marina), Longobardi (Cocer Carabinieri) e Toscani (Cocer Marina).
Per il mondo della politica, hanno parlato oltre al senatore De Gregorio e all’onorevole Ascierto il senatore Ramponi e gli onorevoli Deiana, Cossiga e Pinotti.
La discussione ha fatto chiaramente emergere le due opposte concezioni che da tre legislature non permettono di arrivare a una soluzione soddisfacente e condivisa: quella di chi concepisce la rappresentanza militare come uno strumento a disposizione degli stati maggiori nei confronti del potere politico e quella di chi sostiene organismi completamente autonomi e strutturati in forma sindacale.
Tra le due posizioni, è emersa ieri la proposta del presidente del Cocer delle Fiamme Gialle, Minervini. L'ufficiale, nell’affermare l’impossibilità di continuare a gestire con le tradizionali logiche paternalistiche gli interessi di centinaia di lavoratori con le stellette, ha auspicato per i militari una rappresentanza strutturata in modo analogo a quello dell’Associazione Nazionale Magistrati. Soluzione che secondo Minervini conferirebbe autonomia dalle gerarchie senza rischi di frammentazioni e corporativismi.
La tesi sindacale è stata sostenuta dall’onorevole Elettra Deiana, di Rifondazione Comunista, e da tutti gli altri delegati intervenuti. Con le sole eccezioni dei delegati Angotti (Esercito) e Tedeschi (Carabinieri) che hanno ribadito i contenuti del documento pro rappresentanza interna licenziato a maggio scorso, con una stretta maggioranza, da un gruppo di lavoro interforze.
Da rilevare, peraltro, come il Cocer Carabinieri proponga anche di consentire la piena rieleggibilità eliminando l’attuale limite di due mandati consecutivi.
Tra gli interventi dei politici, particolarmente interessanti quelli del sen. Ramponi e dell’on. Pinotti. Entrambi, anche se con sfumature e accenti diversi, hanno ribadito l’impossibilità per le forze armate di accedere con questa riforma al sindacato, affermando anche, però, che si può arrivare a una soluzione di compromesso tra le diverse posizioni e che i disegni di legge all’attenzione del comitato ristretto sono emendabili e migliorabili.
L’on. Ascierto, nel chiudere i lavori, ha osservato che la riforma non è stata finora realizzata per la miopia della classe politica, ma anche per responsabilità degli stati maggiori, che temono di perdere il controllo sul personale.
La registrazione audio del Convegno su