IL RISPETTO DEGLI UOMINI E DELLE DONNE IN UNIFORME ANCHE IN OCCASIONE DELLA FESTA DEL CORPO. (di Rosario Leonardo)
Cosa significa e cos’è una festa?
Il giorno di festa è quello destinato a una solennità, al culto religioso, a celebrazioni patriottiche o d’altro genere. Ma fare festa significa pure divertirsi, fare allegria; fare festa a qualcuno, accoglierlo festosamente, così come accade anche per gli animali domestici, come per esempio il cane, che dimostra la propria contentezza per il ritorno del padrone o che accoglie con manifestazioni di simpatia una persona.
Ma fare la festa a qualcuno o qualcosa può avere anche un altro significato come nel caso degli animali da cortile oppure, in particolare riferito a persona può significare conciarlo male, ridurlo in cattivo stato ed ancora, quando si vuole indicare che qualcosa di piacevole è volta al termine si suole dire è finita la festa.
Certamente il termine festa, a primo acchito, comunque riconduce a situazioni di gioia e piacere.
Ebbene per il futuro mi piacerebbe che “tutta” la grande famiglia della Guardia di Finanza facesse festa almeno in occasione della propria “festa”, quella del Corpo. Tutti, nessuno escluso.
Mi piacerebbe che alla cerimonia tradizionale che accompagna questo appuntamento annuale non si assistesse più allo stillicidio, imbarazzante, di svenimenti del personale schierato mentre si ascoltano le Autorità che declinano, in più e diverse forme, il benessere del personale. Ciò che si vede non è coerente con ciò che si sente, non c’è sincronia.
Non fa bene. Non va bene.
D’altronde, la Guardia di Finanza festeggia il 21 giungo, giorno del solstizio d’estate ed è prevedibile che a mezzogiorno ci siano 30 gradi all’ombra.
E allora che fare? Aboliamo la tradizionale cerimonia di fondazione del Corpo?
No, nessuno vuole questo. Però possiamo migliorarla con una serie di attenzioni che cambierebbero positivamente la vita di tutti i partecipanti (spostare l’orario, il luogo, la modalità di esecuzione, ecc.)
Sarebbe altresì sperabile di ridurre i tempi degli interventi, spesso ridondanti al punto tale da farti rischiare di svenire, anche se la temperatura è accettabile e non sei schierato. Lo sappiamo da 245 anni quali sono gli ideali e cosa caratterizza la Guardia di Finanza. E saremmo tutti disposti a sentirlo nuovamente e nuovamente ancora se, davanti a te non assistessi a 60 Persone che svengono, uno dietro l’altra e ti senti piccolo, imbarazzato, a tal punto che vorresti urlarlo quel “BASTA” che dentro di te monta inesorabile.
Poi cominci a vedere che i cani dei cinofili diventano irrequieti e che si rende necessario bagnarli per evitare che si innervosiscano. Dopo, anche le Persone rimaste nello schieramento ricevono lo stesso trattamento. L’audio è cambiato ed in sottofondo echeggiano lo spirito di corpo, l’abnegazione, il sacrificio, il senso del dovere e tutte le roboanti espressioni che da altrettanti 245 anni caratterizzano le concessioni di ordine morale.
Il tempo passa, la temperatura aumenta nell’indifferenza generale e fortunatamente, almeno qua, arrivano i soccorsi per coloro che continuano a barcollare sotto il sole.
Da oltre 30 anni credo nella Guardia di Finanza e nei suoi ideali e credo, con altrettanto vigore, che tutto questo debba cambiare per evitare che feste del genere siano solo motivo di orgoglio per alcuni e oggetto di strali per altri.
C’è almeno un anno affinché la prossima Festa abbia inizio, pensiamoci.
Rosario Antonio Leonardo