VI CONGRESSO FICIESSE. RELAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE USCENTE FRANCESCO ZAVATTOLO: LE NUOVE (E GRANDI) SFIDE DI FICIESSE E SILF

domenica 07 aprile 2019

In questo V mandato congressuale abbiamo raccolto il senso della nostra esistenza, della nostra storia. Abbiamo trovato le risposte ai perché della nostra fondazione.

Non ci può essere alcun dubbio sulla paternità dell’azione che ha condotto la Corte Costituzionale a giungere alla ormai storica sentenza n. 120 dello scorso 11 aprile 2018. Sentenza che, come noto, ha rimosso il limite imposto al personale militare di poter costituire ed aderire ad associazioni professionali a carattere sindacale. E la nascita del primo Sindacato della Guardia di Finanza (il SILF) è frutto del lavoro incessante promosso da Ficiesse e dalla visione dei padri fondatori a cui va tutta la nostra riconoscenza.

Non lo dimentichiamo: la Sentenza della Consulta è il risultato del ricorso amministrativo promosso dall’associazione Assodipro, avviato sul casus belli innescato dal “nostro” Francesco Solinas, all’epoca segretario nazionale di Ficiesse. Fu proprio Solinas a chiedere al Ministro dell’Economia e delle Finanze di poter costituire un sindacato militare. Dinanzi all’inevitabile diniego, venne attivato il ricorso amministrativo che ha portato tutti i militari di questo Paese a godere, al momento “in potenza”, dei diritti che la Costituzione Italiana e i Trattati Europei riconoscono a tutti i cittadini.

Al riguardo dobbiamo anche evidenziare come la Consulta, nella sua massima e autorevole autonomia di giudizio, è stata in certo senso accompagnata nella decisione dal mutato contesto normativo sovranazionale ma anche dal reclamo al Comitato Europeo dei Diritti Sociali. Reclamo, questo, presentato dalla CGIL e innestato sul mancato riconoscimento, al personale della Guardia di Finanza, dei diritti di cui agli artt. 5 e 6 della Carta Sociale Europea: diritto di associazione e diritto di contrattazione.

Il reclamo, è bene ricordarlo, perché anche questo rappresenta la pietra militare della storia della nostra Associazione, è stato promosso da Ficiesse sull’idea del nostro socio Simone Sansoni.

Al raggiungimento di questo straordinario obiettivo si aggiungono, da un lato, la capillarizzazione di Ficiesse sul territorio nazionale con un impianto, ad oggi, di 30 sezioni territoriali e 6570 iscritti, dall’altro, lo sviluppo e approfondimento di importanti tematiche scientifiche e la valorizzazione della cultura della legalità, attraverso momenti di confronto pubblico su tematiche delicatissime come la criminalità organizzata.

Non possiamo non ricordare la realizzazione di due tavole rotonde sulla questione della sanità militare e del relativo approfondimento attorno alla leva legale-sanitaria, connesse al mondo delicato delle “cause di servizio”.

Tavoli di approfondimento, ricordiamolo, che di fatto hanno impedito, sul finire della scorsa legislatura, il passaggio delle tutele sanitarie del personale del Comparto Sicurezza e Difesa dall’attuale sistema Sanitario militare (CMO e CDVCS), assolutamente da perfezionare, all’Inail. Tale progetto avrebbe arrecato un danno enorme alla tutela dei diritti del personale, con costi non quantificabili per il bilancio delle Amministrazioni interessate.

Altra pietra miliare della nostra Associazione è lo sviluppo del Progetto Efficienza-Trasparenza-Partecipazione-Legalità, diretto e condotto dal socio Giuseppe Fortuna, votato a promuovere l’analisi dei macro-dati inerenti gli impieghi delle risorse umane delle nostre Pubbliche Amministrazioni con l’obiettivo di migliorare, nella trasparenza, le performance di efficienza, efficacia e produttività nell’interesse superiore dei cittadini.

Proprio dalla conoscenza dei dati aggregati sugli impieghi del personale della Guardia di Finanza in operazioni militari volti a riscontrare le osservazioni mosse dal Governo italiano al reclamo al CEDS sopra accennato è stato promosso un primo accesso civico generalizzato alla Guardia di Finanza, ai sensi dell’art. 5 del decreto legislativo n. 33 del 2013. Accesso al quale è stato opposto un diniego nonostante si trattasse di dati aggregati a livello nazionale per di più riferiti ad annualità completamente trascorse. Diniego ripetuto anche per un secondo accesso civico volto a conoscere i dati, completamente diversi, sebbene aggregati e riferiti a periodi del tutto trascorsi, per ottenere informazioni ancora più importanti per la trasparenza dell’Istituzione e per prevenire decisioni autoreferenziali: il rapporto tra quantità di risorse umane impiegate in missioni dirette e risorse umane impiegate in attività di funzionamento. Ma, come detto, anche su questa semplice quanto fondamentale richiesta di trasparenza e di controllo civico delle decisioni organizzative assunte, il vertice dell’Istituzione ha opposto un secco “NO” e siamo in attesa delle decisioni della Giustizia amministrativa.

Lo Sportello ETPL è la punta di diamante di FICIESSE nell’analisi del micro e macro mondo dell’impiego delle risorse umane all’interno delle pubbliche amministrazioni. È lo strumento di analisi che, quando sarà applicato sui territori dalle organizzazioni che erogano servizi pubblici, potrà contribuire enormemente all’efficientamento dell’intera macchina amministrativa del Paese fornendo bilanci certi, completi e comparabili delle performance sui diversi territori diventando viatico per la diffusione della cultura dell’efficienza e della legalità e per la prevenzione e il contenimento delle attività illegali, a cominciare dalla corruzione e dall’evasione fiscale, pratiche, queste, che attanagliano l’Italia in una morsa che impedisce la crescita e mortifica la giustizia sociale.

A questi sono seguiti convegni e tavole rotonde di approfondimento sull’industria del falso e sulla criminalità organizzata, che hanno visto la partecipazione attiva di ossature importanti dello Stato, come alcuni comandanti provinciali della Guardia di finanza, magistrati e docenti universitari. Pensiamo ai due convegni di Napoli, l’uno sul falso, l’atro sulla camorra. Pensiamo al convegno sulla mafia a Acate (RG), nonché il recente laboratorio legalità sviluppato dalla Sezione Ficiesse di Alghero con il locale Istituto Comprensivo n. 3 che ha visto la partecipazione del Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro, Dott. Otello Lupacchini.

Questo V mandato congressuale, che oggi esaurisce il suo ciclo vitale, è stato ricchissimo e stimolante. E’ stato il mandato della raccolta e della solidificazione della nostra associazione. A quanti ci hanno preceduto va tutta la nostra stima e il nostro massimo rispetto per aver condotto il vascello di Ficiesse fino ai nostri giorni consentendoci, in tal modo, di raccogliere i frutti di tante lotte e tantissime battaglie portate avanti in questi venti anni di florida vita associativa.

Oggi, però, inizia una nuova fase. Non meno importante della prima, ma forse più delicata. Non sarà passata inosservata la mia osservazione in premessa, inerente il riconoscimento “in potenza” dei diritti sindacali al personale militare. E’ storia di questi giorni l’arretramento del progetto di legge sulla sindacalizzazione dei corpi militari. Il depotenziamento del progetto Corda e la contestuale presentazione del progetto Pagani ed altri, fanno chiaramente intendere che gli Stati maggiori hanno imposto il loro tributo.

Non è passato certo inosservato, l’intervento di totale chiusura del Comandante Generale della Guardia di Finanza all’audizione presso le Commissioni Difesa riunite di Camera e Senato, in merito ai progetti di legge sulla sindacalizzazione dei militari. Il tentativo è quello di annichilire e disperdere il patrimonio che la Consulta ha lasciato in eredità al personale militare italiano. Siamo dinnanzi ad una politica riduzionista, probabilmente aggravata anche dal nervosismo e dalla paura delle decisioni del CEDS le quali, sebbene non siano ancora pubbliche, essendo nelle disponibilità del Governo portano le Amministrazioni interessate ad irrobustire oltremodo le proprie barricate verso l’onda del cambiamento.

In tale ottica non è da escludere, vista l’ormai consolidata Giurisprudenza del citato organo della Carta Sociale Europea, che nella sua decisione che verrà resa pubblica il prossimo 7 giugno, per i sindacati della Guardia di Finanza e delle forze di polizia in generale, sia previsto il diritto di affiliazione alle organizzazioni confederali.

Ci troviamo nella fase della resistenza e del consolidamento. Il Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri, primo e “unigenito” di Ficiesse, sta iniziando a muovere i primi passi strutturandosi sui territori. Il nostro sindacato sta formando la sua colonna vertebrale e sta strutturando i suoi terminali su tutto il territorio nazionale e questo è il momento in cui ha bisogno di tutto il sostegno della sua casa madre: FICIESSE.

Diamogli forza. Giusto ieri, in questa stessa sala, abbiamo votato il regolamento pre-congressuale, abbiamo costruito i primi ponteggi di sostegno democratico indicando le leve, pesi e contrappesi dei poteri interni del sindacato, consentendogli di iniziare a muovere i primi passi sui territori.

Ed è proprio lì, sui territori, che il SILF ha bisogno del collante di FICIESSE. Collante che non può trovare spazio se non in una condivisione d’intenti, se non in una condivisione di una politica e una visione nazionale che porta FCS e SILF a dirigersi verso lo stesso orizzonte, muovendo insieme i primi passi in un territorio dei diritti tutt’altro che compiutamente conquistato.

Chiedo pertanto a questo Congresso ed in modo particolare agli anziani di avere pazienza nel sostenere, consentire e agevolare questo avvio almeno fino a quando la legge sul sindacato militare non trovi luce. Sperando, ovviamente, che sia una luce illuminante!

Qual è il ruolo che Ficiesse dovrà avere nel prossimo mandato congressuale? Deve essere quello di continuare nel solco della sua tradizione di organizzazione civica “pensante”. Laboratorio di idee e di ricerca, tavolo di confronto tra i finanzieri in servizio e società civile, integrazione e sviluppo delle relazioni con la Cgil tanto al livello nazionale, quanto sui territori sconfinati e diversissimi di questo Paese.

Deve continuare ad essere culla delle diversità di pensiero, zona franca in cui accogliere proposte e idee che siano compatibili con le finalità istituzionali dell’Associazione stessa. Sperimentare nuovi e stimolanti campi d’azione affinché l’Italia inizi un percorso di risalita nelle statistiche internazionali delle pubbliche amministrazioni.

Iniziare ad elaborare, anche in vista di una imminente realizzazione di una polizia finanziaria europea, percorsi di analisi per una trasformazione della Guardia di Finanza da istituzione militare a istituzione civile. Percorso inevitabile se non verranno riconosciuti pieni poteri sindacali ai finanzieri.

In questo scenario appare evidente che FICIESSE deve continuare ad essere la spalla solida del SILF, il cuscinetto di protezione, il campo base del nostro sindacato che fortunatamente è nato, ma sta iniziando solo ora a muovere i suoi veri primi passi.

 

IL SEGRETARIO GENERALE USCENTE

Francesco Zavattolo


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